Published On: dom, Ott 30th, 2016

Come riconoscere degli anni di studio ai fini pensionistici in Germania

Eccoci qua, scappini miei. Oggi parliamo di come fare per ottenere il riconoscimento degli anni di studio in Germania secondo la legge tedesca.

Prima però, se ve lo siete perso, vi consigliamo di consultare anche l’articolo in cui spieghiamo analogie e differenze fra Italia e Germania nel riconoscimento degli anni di studio ai fini pensionistici  qui

Prima di tutto vorrei specificare che non sono una specialista del settore. Per questo vi riporterò quella che è stata la mia esperienza, indicandovi poi una serie di contatti utili ai quali potervi rivolgere per domande su casi specifici.

Nello specifico vi consiglio di rivolgervi ad uno dei numerosi patronati italiani in Germania. Questo per due buoni motivi: il primo è che la consulenza è generalmente gratuita, il secondo è che nel caso in cui si verificassero dei problemi nel corso della richiesta, avrete il valido appoggio da parte di personale esperto e bilingue. Che non è poco!

Ecco quali sono i principali patronati italiani presenti in Germania:

Cercando su internet o informandovi presso il consolato di competenza potrete trovare ulteriori contatti utili.

Esistono ovviamente anche professionisti privati e studi professionali con personale bilingue in grado di supportarvi in questo percorso. Informatevi però preventivamente sui costi della consulenza in quanto la tariffa oraria di un libero professionista in Germania può essere molto più elevata rispetto ai prezzi italiani.

Qualcuno mi ha chiesto, se sia necessario avere un contratto di lavoro in Germania per ottenere il riscatto. Quello che posso dirvi è che sicuramente è necessario aver registrato la propria residenza in Germania tramite la “Anmeldung”. Avere anche un lavoro non è di per se indispensabile per l’avvio della procedura ma diciamo che spesso aiuta ad ottenere il riconoscimento in tempi decisamente più brevi.

Prima di recarvi al patronato o allo studio professionale prescelto, sinceratevi dei documenti che vengono richiesti (le leggi cambiano!) facendo una telefonata od inviando una Email. È buona regola prendere un appuntamento, per essere sicuri di evitare viaggi a vuoto. Se il patronato che avete scelto si trova lontano da dove vivete, potete accordarvi per svolgere la pratica a mezzo posta.

Con estrema probabilità vi verrà richiesto quanto segue:

  • Certificato di diploma di scuola superiore.
  • (Se presente) Certificato di Laurea originale con marca da bollo; annesso dell’estratto degli esami sostenuti con data e votazione.
  • (Se avete lavorato in Italia) Estratto contributivo italiano aggiornato. Alcuni sindacati italiani in Germania hanno il collegamento diretto con il sistema INPS e possono stamparlo direttamente.
  • Certificati relativi a periodi di formazione in azienda (in Germania sono le “Ausbildung”. Concordate con il patronato o il professionista se possa essere utile fornire la certificazione relativa a Stage effettuati in Italia.
  • Traduzione timbrata dei certificati di studio (copia originale) con annessa copia dei relativi certificati. Non mi risulta sia necessaria la traduzione asseverata (ovvero la traduzione registrata in tribunale).

Il patronato (o il professionista) provvederà a compilare una richiesta allegando i necessari documenti che avrete fornito. Il plico verrà inviato all’ufficio tedesco competente per il riconoscimento degli anni di studio. Una volta avviata la pratica è altamente probabile che veniate ricontattati per effettuare la compilazione di un questionario riguardante alcune informazioni aggiuntive. Portata a termine questa procedura, riceverete comunicazione in merito all’approvazione o meno della richiesta. Abbiate cura quindi di verificare nell’estratto contributivo tedesco aggiornato, che siano presenti tutti periodi contributivi (sia italiani che tedeschi), compresi quindi quelli relativi agli anni di studio.

Come già detto, in caso di successo vi verranno riconosciuti fino ad un massimo di otto anni di studio, partendo dall’anno di conclusione del percorso di studi ed andando a ritroso.

Vi ricordo che per ognuno di voi si potrebbero presentare situazioni diverse. Non basatevi quindi su paragoni con amici o colleghi che hanno già avuto il riconoscimento ma affidatevi a personale esperto che vi possa aiutare in questo percorso.

Nel caso in cui doveste spostarvi dalla Germania per trasferirvi in un altro paese, vi consiglio di ritirare una copia aggiornata del vostro modulo U1 che vi consentirà di far registrare i vostri periodi lavorativi e contributivi nel nuovo paese europeo di destinazione.

http://europa.eu/youreurope/citizens/work/social-security-forms/index_it.htm

Se avete intenzione di spostarvi verso un paese non appartenente alla UE, abbiate cura di verificare quali sono le pratiche necessarie ai fini della vostra futura pensione.

Bene, credo che abbiate adesso un po’ di elementi utili per decidere quale sia il percorso da intraprendere ed affrontare con maggiore serenità agli anni che verranno.

Auguro a tutti una felice settimana e, mi raccomando, non perdete i prossimi interessanti articoli su scappiamo.net.

Laura

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About the Author

- Laura vive a Monaco di Baviera dal 2013. Nonostante una laurea “cum laude” in architettura, si è trovata a far fronte alla crisi cambiando settore professionale. Sfruttando la passione per le lingue straniere ha lavorato nel settore del turismo, alternando collaborazioni con tour operator nazionali a periodi di insegnamento nella scuola pubblica. Assunta come Manager per un’azienda di Norimberga, ha potuto perfezionare la lingua tedesca, alla quale si aggiungono l’inglese, lo spagnolo e il francese. Dopo un periodo di pausa, non trovando più la necessaria soddisfazione lavorativa in Italia, ha deciso di ripartire da zero spostandosi a Monaco di Baviera. Nonostante le numerose difficoltà iniziali nel trovare un impiego adeguato, Laura lavora attualmente nell’ambito della gestione del progetto e del cliente per un'azienda di respiro internazionale. Nel tempo libero non perde occasione per collaborare con diverse associazioni italo-tedesche, scrivendo anche articoli giornalistici e brevi testi riguardanti la vita degli italiani all’estero.