Published On: mer, Lug 17th, 2013

L’esperienza di un matematico a Linz

Se la matematica non è un’opinione, Massimo non poteva trovare un posto più giusto per vivere. Lui, matematico vero e di professione vive a Linz, in Austria, dove tutto è preciso e poche cose vengono lasciate al caso. Lo ringraziamo perchè ci ha concesso un po’ del suo prezioso tempo rispondendo con estrema attenzione alle nostre domande. Conosciamolo brevemente con la sua Personalausweis da Scappino.

ID-MassimoX

Massimo ci racconti come è nata questa tua avventura in Austria? Sei venuto un po’ per gioco oppure è una cosa che avevi sempre desiderato?

La mia conoscenza della geografia è stata da sempre alquanto lacunosa. Prima di venire qui, facevo fatica a distinguere l’Austria dall’Australia, Strasburgo da Salisburgo. Per me l’Austria era identificabile con Vienna, Mozart, la Sacher Torte e lo Jodel. Ho saputo dell’esistenza della città di Linz il giorno stesso in cui ho comprato il biglietto per discutere le formalità di assunzione con il mio futuro datore di lavoro. Per fortuna non mi sono confuso con Liezen o con Lienz. Ho cominciato questa avventura per gioco: “Mosca Cieca“. Chi è stato bambino negli anni 80 sa che cosa intendo. Ero uno dei tanti italiani che cercavano fortuna all’estero con la scusa della Ricerca, quella con la R maiuscola. Ma non per questo ho ripudiato la Patria!

Come ti trovi con la lingua e la cultura austriaca? Quali difficoltà hai avuto ad adattarti?

All’epoca, non conoscevo il tedesco e avevo giusto il sentore che qui si parlasse una lingua simile. Alcuni miei amici di Roma, continuano a chiedermi “come va con l’AUSTRIACO?” e nella loro ignoranza, non sanno quanto vicini alla realtà sono! Il tedesco è una lingua ostica, il tedesco parlato nei Länder austriaci lo è ancora di più. Per fortuna (o purtroppo?), il posto dove lavoro è un ambiente internazionale, la lingua di riferimento è il tedesco (Hochdeutsch), affiancato all’inglese. Da una parte, è un vantaggio perché ci sono meno possibilità di incomprensioni. Il dialetto, o meglio i dialetti vengono ignorati perché sono pochissimi quelli che lo parlano e anche tra loro hanno difficoltà di comprensione. A lungo andare, questo è risultato un problema, perché fuori da quella porta c’è un mondo di dialetti con cui chiunque voglia vivere in Austria, prima o poi, si dovrà scontrare. A me è successo solo dopo qualche anno e continuo ad avere difficoltà.

Quanto alla cultura, non trovo alcun disagio ad adattarmi. Anzi, provare ad allargare la mente non fa che bene, ti arricchisce con nuovi punti di vista ed è il primo passo per sentirsi a casa. La diffidenza è l’ostacolo maggiore, ma si supera anche quella. La curiosità è un istinto innato nell’uomo, si deve solo riconoscere che ogni persona o gruppo di persone ha un modo diverso per manifestarlo. Questo vale anche per il popolo austriaco e una birra in compagnia, può facilitare le cose (e il dialetto diventa anche più fluente!).

Linz

Insieme a Nino sei un dei moderatori del più grosso gruppo di Italiani in Austria su Facebook, dopo quello di Vienna. Come è nata l’idea di creare questo gruppo? Da quanto tempo esiste e cosa comporta essere un moderatore?

All’epoca, intorno al 2008, erano pochi i membri di facebook, ancor meno erano gli italiani su facebook, figuriamoci quanti Italiani in Austria iscritti a facebook ci fossero. Nino si è posto questa domanda: “Vediamo quanti siamo?”. In effetti, la prima descrizione del gruppo era “Vediamo in quanti siamo…”. Ed in principio, eravamo veramente pochi! Dapprima, il nostro lavoro era di cercare informazioni interessanti alle finalità del gruppo e spunti per una proficua discussione tra i membri. Ora siamo più di 600, il sistema è ben oliato e le informazioni arrivano con naturalezza. I membri del gruppo possono pubblicare liberamente qualsiasi testimonianza di attualità e di interesse pubblico, propriamente legati alla società civile e alla cultura italiana e austriaca. La collaborazione del gruppo è di vitale importanza affinché l’interesse rimanga vivo e la visualizzazione della pagina sia piacevole. Per questo esortiamo i membri ad evitare di pubblicare documenti off-topic. Il lavoro dell’amministratore è anche questo: ripulire la pagina dalla spam, moderare le discussioni che possono assumere una piega infelice o che urtino la sensibilità degli utenti. Personalmente, tendo a favorire estrema libertà di espressione e intervengo solo in casi estremi. Sono inflessibile sugli spot elettorali e sui famigerati marketing multilivello, peggiori delle “catene di sant’Antonio”. Le cancello in meno di un istante.

Quali sono i temi più ricorrenti del gruppo? Che domande fanno gli utenti?

È difficile produrre una statistica, perché svariati sono gli argomenti. Le persone che frequentano il nostro gruppo pongono domande su qualsiasi tipo: a quali servizi poter accedere e dove, come sono strutturati i corsi di tedesco, dove comprare prodotti che in qualche modo somigliano a quelli che si trovano in Italia, e ovviamente, qualsiasi evento culturale e ogni minima curiosità sull’Austria, passa prima da noi 🙂

E ovviamente, non mancano le richieste da adesione da parte di persone che risiedono ancora in Italia e vogliono approfondire la conoscenza dell’Italia e quali difficoltà abbiamo avuto “noi” ad integrarci. Tra essi, molti ci domandano quali sono possibiltà di trasferimento e di lavoro.

Secondo te che possibilità ha un italiano che parla un inglese scolastico di trovare lavoro in Austria? In che settore ha più possibilità?

La mia esperienza mi dice, a queste condizioni, poche possibilità ma non nulle. In qualsiasi ambito professionale la lingua gioca un fondamentale ruolo. Bisogna considerare che l’Austria ha recentemente “subito” l’immigrazione dai paesi dell’Est Europa e dalla Turchia, e mediamente tali popolazioni conoscono il tedesco meglio di noi italiani. A pari condizioni, un datore di lavoro preferisce chi conosce la lingua. Fanno eccezione le professioni tecnicoscientifiche, che richiedono un profilo specifico e in cui la lingua passa in secondo piano. Non trascuriamo però le professioni che hanno a che fare con la lingua italiana: operatori di call center, rappresentantiinsegnanti di lingua. E non può mancare il settore enogastronomico, da sempre nostro cavallo di battaglia in terra straniera. Il made in Italy è sinonimo di qualità e anche gli austriaci lo sanno. Ma anche qui la concorrenza è spietata e bisogna rimboccarsi le maniche, mostrarsi seri e volenterosi, per non soffocare.

Che consigli ti senti di dare a chi vuole emigrare in Austria ma non sa da che parte iniziare?

Non voglio avere sulla coscienza nessuno, per questo non sconsiglio l’esperienza né do suggerimenti, conscio del fatto che ogni individuo ha una sua storia e reagisce in modo diverso agli stimoli esterni. Ci sono due possibiltà per fare questa esperienza. Partire preparati oppure partire all’avventura, consci del fatto che in questa eventualità, le probabilità di riuscita sono minime ma l’arricchimento culturale è garantito. Quello che mi sento di dire, è di avere le idee chiare di quello che volete fare. Se non siamo convinti noi stessi, difficilmente convinciamo qualcun altro. Ultimo consiglio. Seguite il gruppo Italiani in Austria su facebook. Troverete suggerimenti anche lì!

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