Published On: sab, Mar 7th, 2015

ItaliaKonzept, il segreto del successo di un architetto italiano in Austria

Pasquale vive ormai da otto anni a Salisburgo ed è stato così intraprendente da avviare uno studio proprio di architettura: ItaliaKonzept. Grazie a lui abbiamo avuto l’opportunità di capire un po’ di più il mondo degli architetti in Austria, un’intervista che ci spiegherà anche il perché di alcune tendenze austriache non ci riusciamo a spiegare.

Da quanto ti trovi in Austria e cosa facevi prima?

Dopo essermi laureato in Architettura, a pieni voti, all’Università Federico II di Napoli, ho intrapreso nella mia città la professione di architetto. L’immaginario da studente si è però presto confrontato con la realtà e più precisamente con quella di una città che non sempre offre le condizioni opportune ai neolaureati di contribuire alla loro crescita professionale. In sostanza il mondo dei sogni veniva ben presto scosso dalla constatazione che il lavoro non è un diritto e il compromesso ne è il conseguente dovere. Allora mi sono spinto nelle più svariate direzioni per accedere al mio campo: lavoro a spese proprie, orari non definiti, irriconoscenza professionale. In ogni caso, sono andato avanti come tanti, nell’attesa che giungesse anche il mio turno. Essere riconosciuto, ma soprattutto riconoscersi in quello per cui si é investito anni della propria vita. Non so se per fortuna o meno, ma nella mia città non è arrivato il mio turno. Allora stufo di compromessi ed entusiasta del desiderio di conoscere e confrontarmi con altre culture, mi sono avventurato per una strada nuova, forte del sostegno di una mia stupenda amica austriaca, sono giunto in questo paese senza nemmeno conoscere una parola di tedesco.

ItaliaKonzept

Un vero azzardo, una sfida da provare a vincere. Ciò che mi spingeva a crederci era il fatto di fidarmi di me stesso, delle mie capacità e soprattutto della consapevolezza che qui contava anche il “merito”. I primi colloqui, nell’imbarazzo mio e nell’incredulità dei vari esaminatori, non promettevano niente di buono. Difficile assumere un architetto che non conosce la lingua e chiaramente la risposta era sempre la stessa: “Lei ha un profilo molto interessante, ma ci dispiace, magari tra qualche mese“. Ero troppo convinto per rinunciare così presto al mio obbiettivo e allora continuavo a studiarmi il tedesco. Poi sono passati mesi e poi è trascorso il primo anno tra le varie occupazioni di ripiego. Qualche volta mi sono anche chiesto se non avessi sbagliato a credere nel paese dei balocchi, ma la testa rdaggine offriva la risposta più appropriata: “Non vado via, non ora e non prima di averci provato, ed io voglio provarci”!

Così, sono trascorsi poco più di otto anni dal mio arrivo in Austria. Rinunce, conferme, momenti difficili e incontri speciali, hanno segnato questi anni e formato quella coscienza necessaria che oggi mi consente di presentarmi in una veste più ricca. “Sensibilità e italianità” sono i requisiti che offro e sono quelli che mi aiutano a interpretare al meglio i desideri dei miei clienti.

Possiamo dire che la creatività italiana sia apprezzata e ricercata in Austria? Se sì, perché secondo voi?

Il mio campo applicativo si fonda su una stretta relazione tra tecnica ed estetica, entrambi questi criteri sono validi se alla base esiste una spiccata dose di creatività. Il livello di sviluppo della creatività contraddistingue gli uomini e poi i popoli. L’Italia è la culla della creatività e gli italiani si sono sempre distinti come creativi. La scelta di puntare sull’Austria non è casuale, anche se nelle mie intenzioni è sempre stata accesa la curiosità di conoscere altre realtà e culture, l’Austria rappresenta un’interessante area dove proporre nuove idee. L’Austria e gli austriaci amano l’Italia e amano respirarla in tutte le sue sfumature. La cucina, la musica, il folclore, la moda e il design, sono le rappresentanti del nostro Bel Paese. Anche nei secoli scorsi ci sono stati episodi architettonici nei più importanti centri austriaci che portano la firma di artisti italiani. Per tale ragione e in virtù di questa sensazione di vicinanza di questo popolo al nostro, mi sono spinto a far convergere la mia iniziativa a Salisburgo, che rappresenta per me una delle più interessanti realtà europee.

Che differenze esistono a livello di architettura fra l’Austria e l’Italia?

Il panorama architettonico austriaco evidenzia non poche differenze con quello italiano. Fondamentalmente si tratta di differenze che sostengono idee culturali e modi di vita. L’Italia viene da secoli di storia da protagonista assoluta. L’arte italiana, in tutte le sue espressioni, ha segnato il percorso del mondo intero. Il popolo italiano è un popolo più sensibile a queste forme di rappresentazione. Noi abbiamo la fortuna di vivere nei più interessanti tessuti urbani del globo. L’arte attraversa e caratterizza quotidianamente il nostro vivere, qui, la storia seppur non breve, ha riguardato e di conseguenza caratterizzato solo alcune città, mentre per il resto essa si è ancorata ad una cultura contadina e strettamente correlata all’aspetto climatico.

Così la neve, il freddo, i boschi e il bestiame hanno dettato gran parte dello sviluppo dell’architettura austriaca che oggi vive però una nuova visione anche grazie alle recenti scoperte di materiali da costruzione e alle influenze esterne, alle quali i nostri cari amici non intendono rinunciare. Un banale esempio è la posizione all’interno di uno schema standard abitativo del WC. Per noi italiani è difficilmente comprensibile e spesso di cattivo gusto trovarsi all’ingresso di un appartamento un locale WC e come se non bastasse spesso senza areazione diretta (finestre).

Il nostro stupore però non collima con la loro tendenza, i quali continuano ancora a seguire quello che alcuni decenni fa poteva essere uno schema corretto se individuato all’interno di una struttura contadina, che opportunamente posizionava il WC nell’ambiente di disimpegno, ma che ora non più si addice perfettamente alle nuove tendenze sociali. E’ il caso di rivedere qualcosa e forse anche per questo può essere il nostro contributo essenziale, soprattutto se teso a educare la sensibilità all’eleganza e al gusto, ma senza eccedere e evidenziando sempre un profondo rispetto per la cultura che ci ospita.

I progetti di Italian konzept

Che tipo di progetti sviluppate? Siete gli unici a fare qualcosa del genere?

Dopo aver preso parte con soddisfazione a gruppi di lavoro in diversi studi di architettura austriaci, mi sono convinto a fondare insieme ad alcuni eccellenti collaboratori uno studio di progettazione con un preciso obbiettivo: proporre il gusto architettonico italiano secondo il concetto austriaco.

ITALIAKONZEPT, rappresenta la sintesi di un faticoso ma affascinante percorso che ha segnato la mia esperienza nell´ultimo decennio. Noi Italiani sappiamo che essere lontani dalle nostre città natali, non significa dimenticare le nostre radici, ma al contrario, tenere vivo il legame con le nostre origini. Stando lontano dall’Italia, le nostre origini culturali si radicano ancora di più, toccano il nostro cuore, la nostra mente e la nostra creatività, riconducendoci al modello italiano, tipico e irrinunciabile. Parafrasando una scherzosa battuta del grande Totò, potremmo dire ”Italiano si nasce, ed io, modestamente, lo nacqui”.

E proprio in quanto italiano, desidero contribuire attivamente a diffonderne l’immagine positiva del nostro Paese, affinché ogni aspetto del quotidiano sia più apprezzabile e godibile anche altrove. Con il Team sviluppiamo progetti che tendono a evidenziare il carattere “italiano” ma senza trascurare il tessuto e la cultura che contraddistingue il territorio che ci ospita. Un Team di validi competenti, rende possibile la nostra attività progettuale di Architettura-Interior-Design, nelle più differenti applicazioni tipologiche quali, hotel, ville, edifici abitativi , uffici attività commerciali e ristoranti che unitamente a una rete di aziende italiane “DOC” di altissima qualità e non per ultimo, a prezzi altamente competitivi, individuano l’unicità del nostro operato.

Che progetti avete in cantiere?

Attualmente oltre al completamento di una villa e di una splendida casa unifamiliare, siamo alle prese con la realizzazione e coordinamento di un’interessante Showroom che propone un prodotto design esclusivo Made in Italy che sorgerà a breve a Salisburgo e che rappresenta una nuova sfida per le aziende italiane che negli ultimi tempi sempre di più si affacciano al mercato austriaco.

Che tipo di difficoltà hai incontrato per aprire un’attività del genere?

Fondamentalmente non abbiamo incontrato serie difficoltà burocratiche. L’unico punto che andava risolto prima di poter svolgere l’attività progettuale come libero professionista era quella di far riconoscere il titolo universitario e la conseguente abilitazione professionale. Entrambi sono stati risolti speditamente anche grazie alla cortesia e l’estrema disponibilità della BUNDESKAMMER DER ARCHITEKTEN UND INGENIEURKONSULENTEN OBERÖSTERREICH UND SALZBURG (Ordine degli architetti di Salisburgo e Alta Austria).

Che consigli ti senti di dare a chi vuole avviare una attività in Austria?

Credo che non ci siano strade comuni o consigli da trasmettere, ognuno vive la sua realtà nelle gioie e nelle difficoltà. Quando ci si propone un obiettivo è necessario crederci, ma questo vale in Austria come in Italia. Io ritengo che l’unico aspetto da evitare di trascurare è il rispetto per una differente cultura. La nostra identità, quella italiana, è il bagaglio più importante che portiamo con noi in questo viaggio, ma è l’attenzione e la sensibilità di saperlo aprire ed usarlo come occorre il segreto del successo.

Contatti

www.italiakonzept.com
FIRMENSITZ
Zillnerstraße 2/8, A- 5020 Salzburg, Österreich
T: +43(0) 676 5613429 (A)
+39 349 2519409 (I)
E-Mail: info@italiakonzept.com
Umsatzsteuer-ID: ATU 65350755

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