Published On: lun, Feb 10th, 2014

Ecco cosa ci fa un italiana a Graz senza parlare tedesco

Navigare sul web è un po’ come camminare per strada o prendere il treno, anche se diversa ti sembra ci sia sempre la stessa gente ma ogni tanto capita di incontrare delle persone interessanti. Tramite Google sono arrivato sul blog Un’italiana a Graz che mi è sembrato subito molto carino, un bellissimo esempio di storie di una famiglia che si sposta a vivere in un altro paese con tutte le difficoltà e gioie che questo riserva.  Ho respirato l’aria che si respira fra i racconti andando a frugare qua e là per i post che ho trovato interessanti e allora ho deciso di contattare questa ragazza e di scoprire qualcosa in più su di lei. Ecco la carta d’identità scappina.

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Raccontaci un po’ di te e di come è nato questa voglia di andare a vivere in Austria.

Ciao, mi chiamo Silvia e ho appena compiuto il mio primo anno qui in Austria. Siamo arrivati esattamente un anno fa, alla fine di un nevoso gennaio, o almeno, non era stato nevoso fino a quel momento…la neve è stata, se non altro, una quinta coreografica che ci ha accompagnati nel passaggio alla “vita nuova”. Ricordo quel paesaggio così candido e luminoso fuori dal finestrino. Era la prima volta nella vita che visitavo l’Austria, non la conoscevo per nulla, ed ero piuttosto diffidente. In realtà non mi ci è voluto molto per imparare ad amarla, l’abbiamo visitata in lungo e in largo nel corso di questo anno, ma diciamolo, la mia passione resta questa città, Graz. E a Graz non abbiamo proprio scelto di andare a vivere, piuttosto è capitato, se avessimo potuto scegliere del resto non credo avremmo scelto l’Austria (per non conoscenza appunto) per cui mi piace pensare si sia trattato di serendipità.

Hai creato un blog, “Un’italiana a Graz” come è nata l’esigenza di crearlo e di che cosa tratta?

Ho creato questo blog dopo poco più di un mese da che ci eravamo trasferiti a Graz e l’esigenza di scriverlo (se di esigenza si può parlare) è stata di carattere prevalentemente pratico. Ovviamente quando ti trasferisci in un posto nuovo, specialmente se si tratta dell’estero, ci sono un sacco di cose che ti travolgono, nuove routine, cose da imparare…insomma è un’avventura e come tutte le avventure è ricca di imprevisti, positivi e negativi. E così ti ritrovi a raccontare a tutti gli amici le stesse cose uno per volta…col blog si può bypassare questo passaggio perché possono leggere i dettagli direttamente da li, è un gran risparmio di fatica! Ma la verità è che io non sono una vera blogger, non lo sono mai stata, e benché ci abbia provato non scorre del sangue blogger nelle mie vene.

“Un’italiana a Graz” è fermo da tempo, scrivo poco e me ne dispiace, anche se noto con piacere che continua ad essere letto. È davvero una bella sensazione ricevere feedback positivi di persone che ti conoscono per caso via web. E se inizialmente l’idea era quella di scrivere per i miei amici, col tempo, si è delineata un’inaspettata apertura a un pubblico più esteso e sconosciuto, e dunque la volontà di raccontare ad altri italiani la nostra esperienza, con tutte le difficoltà e gioie annesse e connesse.

Come sei arrivata a Graz e perchè?

Siamo arrivati a Graz per una borsa si studio vinta da mio marito presso un istituto di ricerca. In Italia non è un mistero che la ricerca non viva un periodo proprio fiorente. Io e mio marito siamo sociologi, ahimè! A lui serviva fare un periodo all’estero e così siamo partiti. All’inizio ricordo che era tutto un gran punto di domanda, io e il bimbo (nostro figlio di 4 anni all’epoca) avremmo dovuto fare un periodo iniziale di prova per vedere se la cosa poteva andare…ed è andata, così siamo rimasti. La nostra prospettiva attuale è fortemente limitata nel tempo, infatti a luglio si concluderà questa esperienza e torneremo in Italia. Noi, a differenza di tutte le altre persone con cui abbiamo stretto amicizia qui, (altri italiani a Graz), abbiamo mantenuto la nostra vera casa e le nostre cose in Italia, il che rende la nostra vita qui una sorta di lunga vacanza – come dice anche mio figlio.

Le motivazioni per le quali non resteremo a Graz sono in primis la lingua, nessuno di noi tre parla tedesco, anche se bisogna ammettere che io dei tre sono quella messa peggio. Non ho mai fatto nessuno sforzo per impararlo e il fatto di poter parlare inglese non mi ha incentivata. Questa cosa non mi fa per nulla onore. Secondariamente il campo di ricerca di mio marito non trova riscontri qui, e per questo motivo lui, da sempre, punta ai Paesi anglosassoni. Infine, i mille problemi che abbiamo avuto nelle scuole materne che, nella misura in cui questa sistemazione si fosse resa definitiva e necessaria, avremmo cercato di trovare adeguate soluzioni, ma in questo caso non fanno che pesare nel bilancio complessivo.

 Come si vive a Graz e nei dintorni? Come si chiamano gli abitanti di Graz?

Graz per me è un sogno, la mia città ideale. È una città abbastanza grande da avere tutto ciò che occorre ma non troppo grande da renderla dispersiva. Conserva un carattere integro e raccolto, ma vivace. Architettonicamente la trovo bellissima. Io amo camminare per le vie della città, non mi stancherei mai. Graz è piena di parchi e zone verdi e non serve allontanarsi troppo dal centro a piedi per sentirsi immersi nella natura. Così come i dintorni, il paesaggio tutto intorno a Graz è molto suggestivo e ricco di attrazioni, laghi, terme, montagne. Non manca nulla! (potrebbero assumermi all’agenzia del turismo di Graz, io sì che farei una bella propaganda!!)

I cittadini si chiamano…non saprei, io li chiamo grazzesi, sarà giusto?!

Ci racconti 3 difetti e 3 pregi dell’Austria?

Tre difetti dell’Austria, dunque…sembrerò ruffiana ma in questo momento non me ne vengono, forse in generale direi questa palpabile assenza di flessibilità che rende tutto un po’ troppo algido. Poi in effetti ci sarebbe anche questa loro incapacità di concepire una pizza con sopra la mozzarella, ma non possiamo considerarlo proprio un difetto visto che la pizza non è una loro specialità tipica. E va bé, dato che ne devo dire tre, mettiamoci anche la quasi totale assenza di tapparelle o oscuranti per dormire, ovunque.

Di davvero pregiato invece voglio riconoscere il fatto di avere la domenica “realmente” festiva. Qui di domenica è tutto chiuso, ed è giusto che sia così! All’inizio, da buona consumista ci ho messo molto ad abituarmi, ma adesso è una cosa che apprezzo davvero moltissimo. Altri due pregi detti in velocità: efficienza (di TUTTO) e ordine.

Che cosa ne pensi della vita in Austria? La paragoni mai all’Italia, se si, quali sono le tue conclusioni?

Il paragone con l’Italia è davvero difficile perché da buona sociologa mi sento di dire che le differenze culturali sono profondissime, e questo rende, di conseguenza, tutto diversissimo, nel bene e nel male. Le cose da dire sarebbero molte, magari per farvi un’idea leggete il mio blog ! Secondariamente io qui vivo a Graz che è una grande città, la seconda più grande dell’Austria, mentre in Italia vivevo (vivo) in una piccola cittadina, per cui inevitabilmente mi troverei a fare un paragone tra due realtà enormemente differenti, di per se stesse.

Mi piace ascoltare la gente, altri italiani che come noi sono venuti a vivere qui, ma che a differenza nostra ci vivono seriamente e da anni. Una cosa che mi sento spesso dire da persone con esperienze alle spalle anche molto distanti tra loro, è che io vivo bene perché sono qui da poco, che le logiche sottese in tanti ambiti, in realtà, non sono così diverse da quelle dell’Italia e che io ho una visione solo superficiale dell’insieme. Su questo non posso dare torto, non ho un’esperienza sufficientemente lunga per avere una visione globale profonda. Diciamo che per quanto ho potuto vedere durante questo anno il bilancio è tutto sommato positivo.

Dove ti vedi fra uno o due anni?

Sinceramente non ne ho idea, purtroppo o per fortuna la nostra vita da eterni precari non ha certezze. L’idea di tornare a vivere in Italia in questo momento non mi alletta per nulla, anzi mi spaventa. E non è solo una questione di prospettive, qui mi piace moltissimo vivere e in poco tempo mi sono creata una densa rete sociale … non nego che sarà una sofferenza enorme tornare alle vecchie abitudini.

 Che opportunità di lavoro ci sono a Graz per italiani?

Diciamo che in generale per gli italiani, così come per altri stranieri che sappiano il tedesco le opportunità lavorative direi che ci sono e in diversi settori. Qualche anno fa rispetto ad oggi sicuramente c’era una maggiore disponibilità da parte della Stiria, attraverso il centro per l’impiego A.M.S, di aiutare la gente a trovare lavoro con un idoneo supporto (colloqui con il personale addetto a inquadrare il soggetto secondo le sue specifiche competenze e un successivo indirizzamento verso il lavoro più consono) nonché corsi di lingua e di formazione pagati. Probabilmente a seguito dell’aumento esponenziale dell’immigrazione, delle risorse e della crisi questi aiuti sono stati, negli ultimi tempi, ampiamente razionati. Come esperienza personale ho visto molti italiani venire a Graz attraverso il canale della ricerca scientifica (anche se naturalmente il mio campione di riferimento non è ponderato!) e in questo caso il tedesco non è nemmeno così necessario poiché nell’ambito della ricerca la lingua principale parlata è l’inglese. Graz è una città prevalentemente universitaria e questo ritengo sia anche uno dei suoi punti di forza.

Per quanto mi riguarda, e come ultima cosa ribadisco che Graz dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea di assumermi nel campo della comunicazione e promozione turistica, c’è molto lavoro da fare per portare la voce di Graz fuori dalle porte della Stiria e io sento di potercela fare 😉 !! ciao a tutti

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