Published On: gio, Gen 30th, 2014

Come aprire una attività gastronomica in Austria. Ecco come ha fatto Stefania!

Ho conosciuto Stefania tramite la pagina Facebook di Scappiamo, un commento ha tirato l’altro e siamo venuti a scoprire un cosa molto interessante. Stefania sta per avviare una attività nuova in un paesino del Salisburghese e le abbiamo chiesto gentilmente di condividere con noi la sua esperienza. Grazie di tutto cuore Stefania per la tua disponibilità, riceviamo molte richieste di italiani interessati a voler intraprendere una avventura simile alla tua. La tua esperienza sarà sicuramente molto utile ai nostri lettori.

Da quanto ti trovi in Austria e cosa facevi prima?

Mi trovo in Austria, assieme al mio compagno, mia figlia di 9 anni e i nostri due cani dal 3 luglio 2013. Abbiamo maturato l’idea di andarcene da Forlì 9 mesi prima dell’effettiva partenza. Siamo venuti a Salisburgo per la prima volta in maggio 2013 ed abbiamo contattato il consolato italiano, dopodiché siamo stati “affidati” al traduttore del consolato, con cui abbiamo tuttora rapporti lavorativi e di amicizia. Logicamente abbiamo venduto la nostra casa, fatto tutte le pratiche per l’espatrio e chiuso ogni utenza, conto bancario e quant’altro avevamo di aperto in Italia.

Cosa facevi in Italia e cosa ti ha fatto decidere di cambiare?

In Italia dal 1995 al 2003 ho avuto un ristorante e un bar in un centro sportivo, poi, dopo la nascita di nostra figlia ho lavorato assieme al mio compagno nel settore dei salotti fino all’invasione dei cinesi e all’inizio della seria crisi di quel settore e non solo di quello. Dopo un anno di disoccupazione e centinaia di curriculum a vuoto abbiamo deciso di guardare oltralpe ed abbiamo deciso per l’Austria, luogo stupendo e pieno di occasioni lavorative per la bassissima percentuale di disoccupazione, senza contare la qualità di vita altissima confronto all’Italia.

Che cos’è un Imbiss e come è arrivata l’idea di aprirne uno?

Noi siamo arrivati a Salisburgo con l’idea di aprire una piadineria in centro, poi però discutendone con le persone del posto e guardando il prezzo che avremmo dovuto pagare (esorbitante) abbiamo deciso per due occupazioni dipendenti.

Whiskey_lady

Siamo rimasti a Golling fino a fine agosto, dopodiché il direttore della banca in cui avevamo aperto il conto corrente ci ha indicato un appartamento a Rußbach, la cui titolare è sua suocera, la quale oltre ad averci accolto nel suo appartamento, ci ha mostrato un Imbiss che si trova a 500 m. da casa nostra…sembra una favola ma non lo è, senza sapere quasi nulla la nostra padrona di casa ci ha mostrato esattamente l’attività che cercavamo a Salisburgo, ma con un prezzo di affitto molto basso a confronto.

Un Imbiss è un chiosco o piccolo ristorante dove si somministrano bevande e cibo, simile ad un grande chiosco di piadine che si può trovare in Italia. Il nostro è circa 60 m. quadrati con la possibilità di accogliere una ventina di persone sedute, accanto a ciò abbiamo un altro locale piccolissimo compreso nel nostro affitto, dove si incontrano le signore del paese e turiste chiamato Whiskey Lady.

Che prodotti venderai/cucinerai?

Prepareremo cibi italiani e non completamente fatti a mano, faremo espressi con un marchio molto noto in Italia e naturalmente pizza non tarocca preparata a mano e cucinata in un forno a legna importato dalla Sicilia. Somministreremo alcolici, fiumi di birra e grappe fruttate oltre al vino toscano, che in Austria adorano.

Hai scelto un paese piccolo per avviare la tua attività, come mai non ti sei buttata su una città più grande?

Come dicevo prima a Salisburgo è praticamente impossibile aprire un’attività senza avere con sè cifre molto importanti (a 6 zeri per intenderci), perciò abbiamo preferito un posto un po’ meno conosciuto ma che comunque vive di turismo sia invernale che estivo.

imbiss

Molti lettori saranno sicuramente interessati a sapere che passi bisogna fare a livello burocratico per avviare un’attività del genere.

Burocraticamente l’Austria è un paradiso confronto all’Italia, per aprire un’attività di ristorazione sono serviti 2 documenti: il certificato penale e la certificazione dell’attività che avevo in Italia (servono 5 anni di attività come minimo e si deve poter certificare il proprio ruolo avuto al suo interno), il tutto viene valutato in Camera di Commercio, dopodiché si può aprire ed avere la copertura sanitaria per sè e la propria famiglia se si è sposati, altrimenti, come nel mio caso, io la pago come libero professionista ed il mio compagno ce l’avrà come dipendente dell’Imbiss e copriranno entrambe anche nostra figlia.

Che tipo di investimento hai fatto? Ci sono stati degli aiuti da parte dello stato?

Al momento non abbiamo chiesto aiuti statali, però l’impegno delle banche in tal senso qui è all’ordine del giorno, se si ha un progetto per un’attività e si dimostrano valide le idee proposte, si ricevono aiuti direttamente dalla Camera di Commercio. Il nostro investimento è stato abbastanza limitato perché l’attività era già esistente, comunque ci siamo esposti con circa €30.000, macchinari e prime forniture comprese.

Scendendo un po’ nell’aspetto tecnico che tasse ci sono da pagare per una attività del genere?

Le tasse in Austria, per un’attività dipendono dai fatturati, sotto i 11.000 € non si pagano tasse, dopodiché si va dal 22% al 43% a seconda dei ricavi, però qui l’IVA viene restituita subito dopo gli acquisti fatti, basta farne richiesta tramite il commercialista di fiducia, il nostro è turco e lavora per uno studio grandissimo come revisore dei conti a Salisburgo e nelle ore rimanenti per noi è altri privati. Parla correttamente anche inglese per mia fortuna.

Che tipo di difficoltà hai incontrato?

Difficilmente trovo difficoltà, parlerei più di tempi di attesa tecnici, (un mese e mezzo) per sviluppare completamente l’idea e trasformarla in realtà più tutti i documenti per registrarsi come persone, come cani (corso obbligatorio per patentino) e integrarsi nel loro sistema e nella loro mentalità.

Col senno di poi che cosa faresti diversamente?

Se potessi tornare indietro farei un corso full immersion di tedesco prima di trasferirmi, perché qui non basta sapere tre lingue (italiano inglese e tedesco b1) ma ti chiedono il loro dialetto, che non è affatto semplice… In pratica è come se una persona che impara l’italiano va a vivere in Un paese della Sicilia dove parlano esclusivamente dialetto. Per il resto rifarei tutto ugualmente.

Pensi che una persona che non parla tedesco possa avviare una attività senza problemi?

Assolutamente no!!!!! La lingua tedesca è tassativa, soprattutto a livello burocratico. I primi mesi mi hanno sopportato perché parlavo inglese, ma appena iscritti al corso anche chi sa l’inglese pretende di parli la loro lingua e direi che è anche giusto.

Che consigli ti senti di dare a chi vuole avviare una attività gastronomica in Austria?

Consiglio vivamente di imparare velocemente almeno i vocaboli che concernono il tipo di attività, quindi tutte le richieste e le risposte che sono attinenti al cibo, alle bevande e all’educazione da mostrare ai clienti, agevolare i clienti offrendo anche prodotti che sono soliti mangiare e bere quotidianamente, perciò fare tanti sopralluoghi in attività simili alla propria e scoprire le meravigliose specialità cucinate in questo paese, perché nonostante adorino la cucina italiana, la adattano ai loro gusti: faccio un esempio…la pizza non la vogliono con la mozzarella perché sono abituati a sapori molto forti e audaci direi e quasi ovunque prediligono aglio e cipolla anche nei panini. Un ultimo consiglio….se è possibile non mettere mai il divieto di fumo e di accesso agli animali, non lo sopportano, così come non sopportano le voci alte e le luci forti nei locali, desiderano privacy e tranquillità.

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