Ascoltare Mozart fa diventare più intelligenti?
La risposta secondo una ricerca effettuata dai ricercatori Gordon Shaw e Frances Rauscher è si! Si chiamerebbe effetto Mozart ed è una teoria scientifica elaborata nel 1993. La ricerca fu addirittura pubblicata sulla rivista scientifica inglese Nature. In realtà il primo a parlare di “Effetto Mozart” fu il francese Alfred A. Tomatis che lo menzionò nel suo libro “Pourquoi Mozart?” (Perchè Mozart?).
Silvana De Mari, scrittrice italiana pubblica delle parole bellissime: “Ascoltare musica: fabbrica endorfine. È stato provato che quando ascoltiamo la nostra musica preferita, la nostra capacità di risolvere problemi aumenta. Si indica con le parole Effetto Mozart la straordinaria capacità della musica di Mozart di ottenere risultati comprovati anche nei ratti. Ad oggi possiamo dire che gli studi condotti finora dimostrano che ascoltare la musica di Mozart e in particolare quella delle composizioni K488 e K448 aumenti sì l’intelligenza, ma solo temporaneamente, e in particolare l’effetto riguarda quella spazio temporale, che è deputata all’analisi delle forme, della posizioni degli oggetti nello spazio e allo sviluppo del senso dell’orientamento, risultando così particolarmente utile per pittori e chirurghi. Secondo altri studi ascoltare la nostra musica preferita aumento ne nostre capacità cognitive. Oggi abbiamo la incredibile possibilità di ascoltare la nostra play list anche camminando in un bosco, o mentre scriviamo un libro.
Scusate, ma ascoltare Mozart facendo clic sul link, non è straordinario? Mia nonna che era venuta al mondo prima dell’esistenza della radio poteva nella sua gioventù ascoltare Mozart solo quando il San Carlo di Napoli, il teatro dove lei era stata pianista, li metteva in cartellone. In assoluto il mio pezzo preferito è questo:
il pezzo più struggente della Messa di Requiem, quello che ascolto quando devo scrivere della morte di personaggi amati.
Questo è il pezzo dell’epopea di Rankstrail: www.youtube.com/watch?v=RD6khYNpnS4
Questo quello di Hania: www.youtube.com/watch?v=mf711o8jAQA
Secondo le teorie della psicooncologia ascoltare spesso la nostra musica preferita aumenta la nostra resistenza al cancro attraverso la produzione di endorfine. E se anche questo non fosse vero aver potuto ascoltare e riascoltare questa meraviglia rende essere stati vivi talmente straordinario che, porca miseria, niente ci fa più paura.“
Mito o realtà?
Il mondo scientifico rimane lontano da queste teorie e afferma più in generale che la musica fa aumentare la dopamina che molto probabilmente migliora le capacità cognitive. Lo stesso risultato però potrebbe essere ottenuto con un CD del vostro cantante preferito o con una barretta di cioccolata sostiene Glenn Schellenberg compositore e professore di psicologia canadese.