Come si taglia lo Speck? Impariamo l’arte Tirolese
Secondo come riportato dal sito speck.it i primi cenni che comprendono il termine “speck” risalgono al secolo XVIII, ma sembra che con altre denominazioni e forse appaia già dal 1200 nei regolamenti dei macellai e nei registri contabili dei principi tirolesi. Inizialmente lo speck veniva prodotto per la necessità di conservare la carne ed era destinato al consumo famigliare. Esso permetteva di conservare per tutto l’anno la carne dei maiali che venivano uccisi durante il periodo natalizio. Col tempo è diventata una delle pietanze principali in occasione di feste e banchetti. E ancora oggi, insieme al pane e al vino, è il protagonista della merenda tirolese.
In principio erano le piccole famiglie di contadini a produrre lo speck, con il passare del tempo la produzione è andata sempre più sviluppandosi fino a passare dai macellai di paese, arrivando a livello industriale negli anni sessanta.
Come tagliare correttamente lo speck
- A fette – Tagliato a fette sottili lo speck tirolese sviluppa tutti i suoi aromi. Per questo taglio servono un coltello affilato e un po’ di esercizio. Per tagliare a fette sottili quantità più grandi, si consiglia di usare un’affettatrice con coltello piatto (non a lama ondulata).
- A strisce – In Tirolo lo speck si mangia volentieri anche a strisce sottili, soprattutto quando lo si taglia da casa. Il taglio a strisce di circa 2 x 2 mm di spessore è ideale se non si ha un’affettatrice o se si ama il piacere di “mordere”.
- A cubetti – Lo speck a cubetti si utilizza soprattutto in cucina. Ad esempio per i famosi canederli tirolesi allo speck.
- A foglie – Oppure gustarlo nella maniera classica per un piacere particolare.
Speckfest – La festa dello speck
L’unica festa che ha per protagonista il tanto amato speck è in Sud Tirolo e quest’anno si terrà il 4 e 5 Ottobre 2014 in Val di Funes.